Fojetta, Quartino o Sospiro?
Pubblicato in Er Blogghe
Quale romano non conosce “la foglietta”?
Non tutti però sanno che vino e osterie hanno una storia legata ai pontefici e ai loro interessi sulle entrate che le tasse sul vino procuravano.
In origine, i recipienti erano di terraglia o metallo, in questo modo potevano essere riempiti non correttamente e l’oste poteva “raggirare” i clienti non riempiendo completamente il boccale… E per evitare questa pratica, papa Sisto X fece fabbricare contenitori in vetro per controllare l’esatta taratura del vino che l’oste gli serviva e pubblicò anche un bando che obbligava gli osti ad utilizzare le nuove misure in vetro! Nascono proprio così le tipiche misure delle osterie romane, che ancora oggi troviamo sui tavoli, delle sempre più rare mescite della nostra Città!
Ve ricordate i nomi de’ ‘na volta?
2 Litri = er barzillai (dal nome di un politico romano di fine ‘800, inizio ‘900, che usava offrire vino in gran quantità ai suoi elettori.).
1 Litro = tubbo.
½ Litro = fojetta.
¼ di Litro = quartino, o ½ fojetta.
1/5 di Litro = chierichetto.
1/10 di Litro = sospiro o sottovoce (così chiamato perché detto a bassa voce, perché piccolo… o ci si vergognava di non aver abbastanza denaro per bere di più!)
Solo a fine ‘500 fu aggiunta la mezza foglietta da Gregorio XIII, (nella speranza che i romani bevessero de meno!)
A fine ‘800 le osterie erano quasi 600 e concentrate a Trastevere. Erano un po’ le case dei “romaneschi”… lì si parlava, si discuteva, si giocava e si corteggiavano le donne. Ci si raccontava le disgrazie, la fatica, le delusioni d’amore… ma molto spesso si trasformavano anche in luoghi di risse e combattimento. Non a caso ancor oggi si dice “bere per dimenticare” o “annegare nel vino”!
E dopo un po’ di storia… brindiamo insieme con ‘na fojetta e ‘na ciriola!